L’etimologia del termine zafferano risale a tempi molto antichi e quasi certamente proviene dall’oriente, forse da una parola persiana che significa letteralmente “dalle ali d’oro”, oppure potrebbe essere una derivazione dall’aramaico poi confluito nella parola araba karkum che significa “giallognolo” .
È una spezia molto particolare, dalle innumerevoli proprietà ed è in assoluto la più costosa al mondo; l’Italia è uno dei maggiori produttori, dopo l’Iran, di questo oro profumato.
Il suo costo deriva dal fatto che i modi di coltivazione sono molto complessi. Esso viene ricavato dallo stimma essiccato del fiore crocus sativus e per ricavarlo bisogna estrarre la parte femminile del fiore. Per ottenere un chilo di zafferano occorre raccogliere 170.000 fiori, ma ciò è possibile esclusivamente nel periodo della fioritura, che dura sei settimane, e solo durante le prime ore del mattino, quando i fiori hanno le corolle aperte. Tutto questo deve inoltre essere fatto completamente a mano per non danneggiare la pianta e per non alterare le proprietà della spezia.
La sua particolarità deriva anche dal fatto che oltre al noto uso culinario esso può essere impiegato in molti altri modi, ad esempio, nell’industria tessile e conciaria per tingere la pelle e i tessuti, o in campo medico per le sue proprietà narcotiche e rilassanti.
BRASILI MARIA CANDIDA
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